Question time #3

Come cambia il mondo dell’arte?
Prosegue il nostro percorso alla scoperta delle gallerie di (un)fair, che prenderanno parte alla seconda edizione della fiera in programma dal 3 al 5 marzo al Superstudio Maxi di Milano. Abbiamo posto loro alcune domande per conoscere meglio le loro idee e il rapporto che hanno con i propri collezionisti, con il pubblico o con il mondo dell’arte in generale. Ed è proprio su questo ultimo punto che ci vogliamo focalizzare con la (doppia) domanda di oggi: quali sono i cambiamenti che avete notato negli ultimi tempi nel mondo e nel mercato dell’arte? E quali, invece, vi auspicate voi come gallerie?
Molte risposte si sono concentrate sull’analisi degli ultimi cambiamenti tecnologici, confidando che questi non andranno a incidere sulla passione per le opere che usano i supporti più tradizionali. Va in questa direzione, ad esempio, il parere di Da Opera, agenzia d’arte fondata a Milano nel 2019: “Sicuramente la grande crescita del metaverso e la conseguente diffusione febbrile degli NFT. Come agenzia e galleria, nel 2022 abbiamo partecipato a 3 Exhibitions NFT only nell’arco di soli 6 mesi, qualcosa di impensabile fino a qualche tempo prima. Il nostro grande amore e motore della galleria rimane il materico, perciò ci auspichiamo che non si perda la passione per le opere d’arte intese come tele, sculture o ceramiche.”
Anche A PICK GALLERY, galleria d’arte contemporanea di Torino, concorda in toto con questa analisi. “Sicuramente gli Nft sono stati un grande cambiamento da seguire con attenzione. Noi abbiamo cercato di approfondire il tema grazie al supporto di esperti in diversi settori. È un mondo nuovo e affascinante, ma siamo sempre convinte che la magia scaturita dal rapporto fisico con l’opera d’arte sia ineguagliabile.”
Nástupište 1-12/ Platform 1-12, spazio artistico con sede in Slovacchia nel piccolo centro di Topoľčany, pone l’accento sull’importanza assunta ormai dai social media anche nel mondo dell’arte. “Gli artisti possono raggiungere un pubblico più ampio grazie alle piattaforme social, e ottenere più engagement attraverso commenti, messaggi diretti e streaming. Anche collezionisti, curatori e appassionati d’arte possono sfruttarli per cercare nuove opere e nuovi talenti.”
Una visione che è in questo caso positiva dei social, intesi come strumento per allargare le frontiere dell’arte e raggiungere un pubblico più ampio. Questa è anche l’opinione di FOG Gallery, altra galleria slovacca che si trova però nella capitale Bratislava, secondo cui “l’aspetto positivo dei cambiamenti degli ultimi anni è che abbiamo visto che collezionare opere d’arte sta diventando più accessibile e sta attirando un’audience sempre maggiore.”
Ci uniamo infine all’auspicio di Monat Gallery, galleria situata nel cuore di Madrid, la quale si augura che in futuro l’arte possa essere maggiormente rivolta ai giovani. Il fatto che, ad oggi, la possibilità di avere delle opere d’arte a casa propria sia ridotta a una fascia elitaria della popolazione è ingiusto. Anzi, è “unfair“. Perciò, perché non creare le opportunità per cambiarlo?
(un)fair
(un)expected art fair
3-5 Marzo 2023
Superstudio Maxi
Milano
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