
Perché (un)fair?
Una nuova fiera d’arte contemporanea arriva a Milano ad Aprile 2022: l’abbiamo chiamata (un)fair.
Un’ironica negazione del concetto tradizionale di fiera d’arte già dal nome, che fa riferimento al termine fair – in inglese, fiera – e naturalmente ad unfair, parola che porta con sé inevitabilmente una connotazione negativa, ma con l’obiettivo di ribaltarne il significato: non l’ennesima fiera d’arte contemporanea ma un evento che è, invece, all’insegna della fair-ness, a supporto del sistema dell’arte e attento a tematiche di grande importanza per il contemporaneo.
Le parentesi di (un)fair creano il gioco visivo e concettuale tra fair/unfair e sottolineano come la percezione di ciò che è innovativo o non innovativo, cioè che è tradizionale o non tradizionale, ciò che è giusto o sbagliato siano estremamente legati alla dimensione della soggettività, così come tutte le esperienze legate al mondo dell’arte.
Fiera o non-fiera? Innovativo o tradizionale? Nuovo o già visto? Sorprendente o scontato? Straordinario o prevedibile?