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Ask (un)fair - Domande sull'arte contemporanea
Come si fa a rompere il ghiaccio con una galleria d’arte contemporanea durante una fiera?

Iniziare una conversazione con qualcuno che non si conosce spesso risulta difficile, e a volte può essere anche un po’ imbarazzante.

In effetti, il cosiddetto small talk, vale a dire la capacità di saper parlare con leggerezza con persone sconosciute, è una vera e propria arte non facile da padroneggiare. C’è a chi riesce in modo naturale, e chi invece non può fare a meno di approcciarsi a un estraneo parlando genericamente del meteo!

Ma cosa succede se, invece che a una singola persona, dobbiamo rivolgerci per la prima volta a una galleria?

Per la rubrica Ask (un)fair sul nostro canale Instagram, tramite cui raccogliamo dubbi e curiosità sulla fiera e sul mondo dell’arte contemporanea in generale, abbiamo ricevuto questa domanda:

“Come si fa a rompere il ghiaccio con una galleria d’arte contemporanea durante una fiera?”

Per rispondere nel modo più preciso possibile siamo andati direttamente alla fonte. Abbiamo chiesto ad alcune gallerie quali sono le domande che vorrebbero ricevere e quelle che invece NON vorrebbero sentire.

Lasciamo dunque la parola direttamente a loro. Vediamo ad esempio gli spunti suggeriti con molta ironia da Looking For Art, galleria e associazione culturale multidisciplinare dedicata a giovani artisti under 35:

“Ci piace quando i nostri visitatori in fiera ci chiedono: accettate American Express? … Ironia a parte, siamo sempre lieti di accogliere e rispondere alle curiosità dei nostri visitatori. Trasmettere la potente ricerca artistica, la poetica e il messaggio che si cela dietro ciascuna tela è per noi un valore fondamentale. Mentre per la domanda che siamo stanchi di ricevere: quanto sconto fate? … Mettendo nuovamente da parte l’ironia, desideriamo lavorare per trasmettere a clienti e visitatori il valore delle opere degli artisti che lavorano con noi, e l’importanza di investire per sostenere la cultura e il Made in Italy.”

Anche altre gallerie hanno risposto al nostro invito e ci hanno fornito la propria opinione sulle migliori (o peggiori) domande con cui approcciarsi a loro.

EOTW Gallery, una galleria d’arte di nuova generazione legata al mondo tecnologico, racconta di come sia piacevole ricevere domande sulla storia degli artisti, su come iniziare una collezione o sui consigli per investire nel mondo dell’arte.

All’opposto, non è il momento migliore, quello della fiera, per gli artisti, per presentarsi per fare valutare i propri lavori. Si tratta di un momento in cui la galleria lavora per gli artisti presenti e ci sono anche in ballo investimenti importanti. I nuovi artisti è meglio valutarli in ufficio, in fiera si lavora per un obiettivo diverso.

Anche Young Art Hunters, galleria che punta su artisti emergenti, è d’accordo nel vedere positivamente quei visitatori che si interessano alla realtà di un’associazione, alla sua storia e agli artisti rappresentati. Del resto, durante una fiera, le gallerie sono già aperte a un dialogo. Con un atteggiamento propositivo da ambo le parti, la galleria sarà più disponibile e il visitatore sempre più interessato.  Lavorando con artisti particolarmente emergenti, Young Art Hunters preferirebbe non concentrare tutta la conversazione sul curriculum dell’artista, ma con un commento sull’opera sicuramente potete trovare spunti di conversazione.